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Josef e Anni Albers iniziano a frequentare il Messico a partire dal 1935, attratti da un paese molto diverso dagli Stati Uniti. Non sono in cerca di esotico, piuttosto delle tracce delle antiche civiltà precolombiane (maia e aztechi) e delle testimonianze di vita quotidiana di una popolazione molto povera ma piena di vitalità. Vestito di scuro, con un cappellaccio nero, Albers è un fotografo non professionista che ha lo sguardo dell'architetto, come si nota dal grande senso della composizione e dalla ricerca delle geometrie che scova anche tra reperti millenari. Queste fotografie contribuiscono ad approfondire la figura di uno dei più grandi innovatori delle arti e della cultura novecentesca, che ancora oggi ha molto da insegnare. Il volume presenta un'introduzione di Brenda Danilowitz, curatrice capo della Josef and Anni Albers Foundation, e un saggio di Luca Galofaro, Professore (LSGMA) e curatore (CAMPO, Roma).